Autolesionismo, sfortuna e… Spagna: cosa c’è dietro al fallimento della Germania

Non posso nascondere che prima dell’inizio di Qatar22 avevo pronosticato la Germania come principale candidata alla vittoria finale. Credevo allora che la Mannschaft tedesca, guidata da senatori come Neuer e Muller, nonché allenata da uno come Flick che al Bayern Monaco ha alzato il magico Triplete, potesse ripetersi nell’impresa dopo l’uscita ai gironi di quattro anni fa: mi sbagliavo, e con me sbagliavano anche tutti coloro che mi sono venuti dietro. I tedeschi se ne vanno, lasciano alle loro spalle il tanto bistrattato Qatar per i diritti civili e non solo, si preparano (per chi gioca in Bundesliga) a tornare attivi nel 2023.

Ma dietro al fallimento della Germania si nascondono tre principali cause. Impossibile non pensare alla famosa “pratica dell’autolesionismo“, particolarmente cara agli uomini di Flick: nelle tre sfide del girone infatti, Neuer e compagni hanno realizzato ben 26 tiri totali contro il Giappone, 11 contro la Spagna e 32 contro la Costa Rica, concludendo il mini-campionato a 4 punti. Chi ha visto tutte e tre le partite sa benissimo che la Germania ha sprecato innumerevoli occasioni sotto porta, spesso è stata fermata dal palo, altre volte dal portiere, quasi sempre dalla fretta e dal braccino corto. Lo stesso braccino che non ha consentito ai tedeschi nella gara inaugurale del Mondiale di sigillare il 2-0 già nel primo tempo, permettendo invece ai giapponesi non solo di pareggiare la sfida, ma addirittura di andare a vincerla. Il caro amico Max Pezzali la chiamava “dura legge del gol”, e aveva proprio ragione: quando la Germania, che vanta di difensori notevoli come Sule e Rudiger, subiva qualche ripartenza il rischio di incassare era sempre alto, un po’ per la disattenzione individuale e un po’ perché gli anni passano anche se ti chiami Neuer.

Ciò nonostante, se nel mezzo all’autolesionismo si piazza anche la “sfortuna” il dado è tratto: e così è stata la sagra dei pali contro il Costa Rica, le parate di Unai Simon domenica scorsa e quelle del giapponese Gonda, forse il vero artefice del morbo che si è diffuso nello spogliatoio tedesco. Così come la “Spagna“, che è andata a perdere contro il Giappone e che ha di fatto condannato Flick e tutti i suoi giocatori. Probabile che tra le due Nazionali volino stracci, ma se la Spagna fosse arrivata al primo posto nel girone avrebbe sfidato la Croazia di Modric, con il secondo invece se la vedrà contro il Marocco. Coincidenze?

Lascia un commento