Laura e la sua “Scatola”: quel dialogo nascosto e quel riflesso tedesco di Storm…

Quando Laura Pausini salirà sul palco dell’Ariston non sarà soltanto un semplice ritorno, ma un momento in cui la musica prenderà a braccetto il ricordo e l’emozione che da esso deriva, separando il rimpianto dalla delusione e immortalando definitivamente il prototipo dell’artista. Perché la bella e coinvolgente Laura ha già annunciato che si conquisterà il palcoscenico di Sanremo con il suo nuovo singolo, intitolato “Scatola”. Si tratta di un brano potente e creativamente brillante, immortalato su un testo scritto assieme a Madame, che si è a sua volta ispirata ad un post nel quale la stessa Pausini ricordava un momento delicato passato in compagnia delle vecchie amiche, durante i tempi scolastici.

Sin dal primo ascolto la forte matrice romantica è uscita assieme alle note. E per quanto la bella Laura abbia inscenato un dialogo con il suo stesso Io giovanile, le corrispondenze strutturali con i più nascosti racconti letterari non possono di certo mancare. Precisamente Hans Theodor Storm, celebre autore tedesco cresciuto nel bel mezzo dell’Ottocento a Husum, città dello Schlesswig Hollstein, la regione più settentrionale della Germania. Fu lui che all’indomani dei moti fallimentari quarantotteschi scrisse una novella intitolata “Immensee“, nella quale il personaggio principale (Reinhard), ormai anziano e “metaforicamente artista” rivive da solo, nella sua calda stanza borghese, il ricordo del fallimento amoroso con Elisabeth, la ragazza che aveva amato sin dalla prima adolescenza e che per matrici profondamente culturali nonché personali non era riuscito a conquistare. Non c’è di mezzo una Scatola, ma se per questo neanche nel brano della Pausini la famosa scatola è un oggetto materiale: se Storm fa rivivere al suo personaggio principale la rinuncia triste e consapevole di questo amore in nome della professione di letterato, Laura dialoga con se stessa, desiderando forse il ritorno indietro nel tempo per cambiare qualcosa, in un periodo pandemico che ha trasformato radicalmente le nostre vite.

Mi sono rivista adolescente, ho ripensato ai sogni che avevo e a quella che sono oggi, cercando un punto di incontro“; lo avrà trovato? La splendida carriera parla per lei, assieme a tutti i suoi concerti e interviste. Di sicuro non avrà pensato allo “sconosciuto” Storm, eppure così come Reinhard ha ripescato dalla memoria il ricordo di Elisabeth, Laura Pausini quel ricordo lo ha dentro il suo cuore, pronto ad essere rispolverato in qualunque momento.

Come a Sanremo, palcoscenico per eccellenza della musica italiana. Un grandissimo merito va al solito Amadeus, che ogni anno sprigiona il suo più furtivo ingegno per chiamare gli ospiti; a questo giro è toccato alla Pausini (e non solo), scelta azzeccata. Quando Laura canterà Scatola, alzate il volume della televisione e ascoltatela tutti insieme in famiglia. Perché la musica è il castello medievale della potenza. E il passato non si dimentica, va colto con gioia come i fiori della vita. Inserendolo, per l’appunto, in una calda e accogliente Scatola.

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