Pirlo ribalta Sarri, ma Morata era la terza scelta

Nel triangolo calcistico formato da Suarez, Dzeko e Milik c’è un fattore che nessuno ha considerato: Alvaro Morata. Sembra un paradosso, eppure alla fine tra i tre litiganti il quarto gode, con l’attaccante spagnolo che è già approdato a Torino per iniziare l’ennesima avventura alla Juventus del suo amico ed ex compagno Andrea Pirlo. Una scelta decisamente anti-sarrista, più vicina al modello Conte, altro tecnico che il Maestro ammira. I numeri parlano in modo esplicito: nella stagione 17/18, sotto la guida di Antonio, Alvaro Morata segnò 11 gol e 6 assist in Premier League, per arrivare nell’anno successivo con 16 presenze a segnare soltanto 5 reti. Curioso che in quella stagione si trovava sulla panchina dei Blues proprio Maurizio Sarri, esonerato dalla Juventus nel mese di agosto. Giochi matematici e statistici che ci portano a riflettere sulle idee di calcio dello stesso Pirlo, opposte al suo predecessore; possesso palla, ferocia agonistica, ma capacità di cambiare assetto tattico anche a gara in corso, evitando di fatto schemi meccanicistici come faceva lo stesso Sarri. Alcuni sprazzi si sono visti nel match di apertura del campionato contro la Sampdoria, anche se ovviamente già da domenica sera nella sfida con la Roma il livello di difficoltà aumenterà e non poco. Per adesso, però, la linea guida del nuovo tecnico bianconero segue l’anti-sarrismo e l’abilità nel sapersi conquistare i tifosi quando le cose non vanno per il verso giusto.

Sì, perchè Alvaro Morata non è mai stata la prima scelta tecnica della Juventus. Come ha avuto modo di ribadire anche lo stesso Paratici, il vero obiettivo stagionale di mercato era Edin Dzeko, il prototipo dell’attaccante di Pirlo; gigante in area di rigore, abile nel tenere la palla e determinante persino nell’intesa con Cristiano Ronaldo, da non sottovalutare affatto. Il continuo intreccio con Milik e le numerose incertezze in casa giallorossa hanno ritardato gli sviluppi della manovra, aprendo di fatto la possibilità di arrivare a Luis Suarez, in uscita dal Barcellona e attaccante internazionale che avrebbe permesso alla Juventus di fare il definitivo salto di qualità. Invece, come tutti ormai sanno, ecco il caso legato al passaporto italiano con tanto di esame e ad una procedura che si sarebbe conclusa ben oltre la fine del mercato. Due obiettivi falliti miseramente, e ora? Quale strategia utilizzare per togliersi dalle critiche di stampa e tifosi? Semplice, andare sul sicuro. Non poteva arrivare nessun altro se non Alvaro Morata, ammirato dall’intera tifoseria bianconera visto il suo trascorso proprio a Torino. L’attaccante del popolo, verrebbe da chiamarlo così, colui il quale ha sfidato la storia calcistica delle rivalità andando a vestire prima la casacca del Real Madrid e dopo qualche anno quella dell’Atletico, acerrimi rivali dei Blancos.

Insomma, un attaccante che mette tutti d’accordo, compreso lo stesso Agnelli. Pirlo può sorridere pur non essendo riuscito ad acquistare il suo vero obiettivo, anche perchè mancava un vero numero 9 dopo l’addio di Gonzalo Higuain. Tra le tante incertezze il primo passo, o meglio, il primo ostacolo è stato superato, una fuga dalla critica. Il campo emetterà la sentenza definitiva. Quel che è certo è che Pirlo è un anti-sarrista, basterà per diventare un allenatore top come i suoi idoli Guardiola e Conte?

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