Sanremo 23, ecco il “mio” vincitore…

E’ da ormai un po’ di tempo che a tutti coloro che mi chiedono un “pronostico” sulle partite rispondo con il classico imbarazzo, dal momento che non ne prendo mezzo. Probabilmente non sono portato, forse neanche fortunato: nell’unica occasione in cui guadagnai qualcosa per aver fatto la schedina fu per merito di Handanovic, che al termine di un Inter-Bologna con tre miracoli salvò i nerazzurri dal baratro e, di conseguenza, il sottoscritto da una macabra figura. Ciò nonostante si va avanti, c’è di peggio nella vita.

E così arriviamo a Sanremo, il festival della Canzone Italiana e dei “fiori“, quelli calpestati in modo barbaro da un Blanco in preda ad un attimo di follia, ma anche quelli che si è attaccato alla camicia l’interista Tananai per prendere punti al Fantasanremo, sulla scia del celebre Fantacalcio. Tralasciando però l’aspetto sportivo e venendo ai cantanti in gara, come in ogni competizione che si riconosca ci sono i fuoriclasse, i talenti, i normalizzatori e gli accettabili, infine gli “inguardabili”, sbeffeggiati dalla plebe ma comunque sul palcoscenico più prestigioso d’Italia.

Motivo per cui sarebbe facile elogiare l’estro di Marco Mengoni (Due vite) o la capacità di descrivere un momento da parte di Ultimo (Alba). Sarebbe altrettanto comodo applaudire i Modà (Lasciami) o innalzare alle stelle il nome di Giorgia. Insomma, veri e propri “A”rtisti che hanno portato la musica della nostra penisola ad essere una delle più armoniose a livello mondiale. C’è però un giovane di Desenzano sul Garda che a mio parere ha dimostrato tutto il suo valore.

E’ Mattia Balardi, classe 1991. In arte Mr Rain, con il suo capolavoro intitolato “Supereroi” ha saputo mettere d’accordo l’intera platea sanremese. Un brano profondo, melodico, che non rinnega il passato da rapper ma che si sofferma sull’importanza di saper chiedere aiuto nei momenti di difficoltà. I supereroi infatti non sono quelli della Marvel, semmai personaggi comuni, disposti ad ascoltare e aperti al confronto, perchè “il cuore è un’armatura, ci salva e ci consuma”. Il testo dell’artista della provincia di Brescia può essere inquadrato anche nella fase adolescenziale: quante volte i ragazzi che attraversano quell’età non trovano il coraggio per raccontare le proprie paure? Quante volte scoppiano in crisi inaspettate? Infine, come mai spesso quello che manca è una figura di riferimento nella vita quotidiana che non sia un influencer oppure un calciatore?

Non a caso la coreografia dell’Ariston ha consegnato un gruppo di bambini, che cantavano dietro alle spalle di Mr Rain. Due di questi, vestiti da angeli, stringendosi le mani hanno firmato tra loro il patto d’invincibilità, quello che segna il confine fra gli umani e i supereroi. E’ stato un bellissimo momento.

Come spesso diciamo in campionato “vinca il migliore“. Trovare un Napoli in questa edizione di Sanremo è difficile, tifare per un cantante in gara assolutamente no. Per quel che mi riguarda il “mio” vincitore l’ho già scovato tra la massa e sono fiero della scelta. Non vincerà, o forse sì, ma quel ragazzo di Desenzano ha tutto per diventare un grande artista.

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