Sulla costa nord Toscana c’è una realtà che è balzata alle nostre orecchie nei giorni scorsi, quella degli Epoca22, duo indie pop composto da Gianluca e Iacopo, entrambi giornalisti con la passione per la musica.
I due si conoscono per caso, durante un master di giornalismo a Milano, scambiano 2 chiacchiere e scoprono che hanno un sacco di cose in comune, come le precedenti esperienze musicali, che hanno lasciato l’amaro in bocca ad entrambi.
La passione per la cultura e la musica britannica e le rispettive necessità espressive li fanno avvicinare fino alla decisione di mettere su una band.
L’idea è chiara fin dall’inizio: creare qualcosa di nuovo, un sound che unisca l’amore per il cantautorato e la lingua italiana, alla musica d’oltremanica come la new wave.
Gianluca è di Carrara, Iacopo di Pisa, ma ha una casa per le vacanze a Viareggio, che d’inverno rimane disabitata e ben presto diventa il punto d’incontro dei due, dove verranno perfezionate L’Ultimo Tiro (primo singolo pubblicato) e successivamente Luci Al Neon.
Proprio di Luci al Neon vogliamo parlarvi, una cartolina colorata sotto forma di canzone, delicata in ogni sua sfaccettatura e con quel retrogusto di anni 80 che adoriamo.
Un elegante susseguirsi di immagini, come in un video girato con il Super 8, che fanno tanto bene al cuore, nonostante i segni del tempo.
“C’è un’immagine che può riassumere le origini degli Epoca22 – e non perché ci siano degli espliciti riferimenti nei testi o richiami sonori – ed è quella della spiaggia di Viareggio sul far della sera in inverno.
L’aria frizzante, nitida e salmastra, il sole che lentamente tramonta sul mare, l’imbrunire del cielo che schiaccia sula linea dell’orizzonte quel che rimane del giorno: il rosa, l’arancione e il rosso. La battigia si fa sempre più buia, fino a che non si riescono più a distinguerne i contorni del molo e delle persone. È una discesa nella notte. Ed è questa discesa che a noi interessa, quella nella notte del nostro animo.”
Un momento fondamentale per la band è l’incontro con il produttore Flavio Ferri (Delta V).
Flavio apprezza subito il lavoro della band. Sono soprattuto i testi a convincerlo. Così Gianluca e Iacopo fanno le valigie e vanno a Barcellona dove Ferri ha il suo studio.
È sull’aereo di ritorno, un diretto El Prat-Malpensa, che i due realizzano di aver fatto un passo importante. “Ricordo che guardavo giù dall’oblò dell’aereo: sotto di noi il Mediterraneo sembrava una tela azzurra sulla quale una barca, che da lontano non sembrava che un puntino, stava disegnando linea geometriche con il bianco della schiuma dell’elica. In quel momento ho pensato di essere felice, di aver davvero iniziato qualcosa di importante nella musica. Non era stato facile fino a quel momento”, spiega Gianluca.
Non è un caso che nella musica e nei testi degli Epoca22 emerga la voglia di rivalsa che è propria di una generazione, la loro, quella dei nati a cavallo dei fine ’80 e primi ’90, che si è sentita – ed è stata – abbandonata da quelle precedenti, così come dalla politica. La generazione del lavoro precario, dell’ansia, dei modelli impossibili, delle aspettative dei genitori nati negli anni ’60; la generazione delle grandi crisi economiche e del mito degli anni ’90 e degli anni ’80.
Recentemente la band si è allargata, inserendo nella sua formazione Sebastiano Pucci (batteria) Marco Dennis Santacroce (basso) e Mario Tovani (chitarra), con l’intento di portare quanto prima sul palco la loro musica.
Nel futuro della band c’è un singolo in uscita in autunno, di cui non possiamo ancora svelare il nome, e l’idea di un disco non dispiace a Gianluca e Iacopo, anche se non hanno fretta:
“Abbiamo decine di canzoni scritte che dobbiamo solo perfezionare. Alcune sono molto diverse tra loro perché non vogliamo fermarci a un solo modo di fare musica. Ovviamente, il nostro sound sarà sempre riconoscibile, ma non vogliamo porre freni alla nostra creatività”.
La musica degli Epoca22 vi farà compagnia ancora a lungo.
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