I Posh: anche in Italia si fa musica internazionale

I Posh sono un trio con esperienza ventennale, composto da Salvo Minnella (voce e chitarra), Federico Salemi (basso) e Alberto Minnella (batteria e percussioni). Abbiamo avuto il piacere di ascoltare alcuni estratti dal loro album “Port Out Starboard Home“, in uscita a fine 2021, che ci hanno lasciato letteralmente spiazzati, poiché ci aspettavamo un classico “Italian Rock”, ma ci siamo ritrovati di fronte ad un progetto estremamente complesso, sia per la ricerca delle sonorità, che per la qualità dei testi.

Ma partiamo da lontano, precisamente dal 2001, anno in cui si forma la band, che si distingue per un sound profondo e malinconico.
Nel 2007 rappresentano l’Italia al prestigioso MIDEM Festival (Marché Internatonal du Disque et de l’Editon Musicale), tenutosi a Cannes, al Palais des Festivals et des Congrès. Nello stesso anno pubblicano il loro primo EP “Biancolilla“, che ottiene molta visibilità. Successivamente, nel 2009, la band pubblica “La realtà celata delle cose“, un album LP completo.

Dopo dieci anni di silenzio, durante la pandemia del 2020 in Germania, la band torna a fare musica, optando per testi scritti esclusivamente in inglese, lingua più consona al loro stile, aprendosi così ad un pubblico più eterogeneo.
Nel febbraio 2021, rilasciano il singolo “Running up that hill“, una cover della famosa hit di Kate Bush, che raggiunge più di 30.000 stream su Spotify.
Ad Agosto è il momento del primo singolo “Mr. Chiunque“: la perfetta rappresentazione del maniaco del lavoro, della totale dipendenza dell’umanità dall’industria del denaro che è il tema principale della canzone. Una società tossica, narrata nei testi e nella musica, che ha perso il suo approccio genuino alla vita.
L’11 settembre la band pubblica il secondo singolo, “Time has come”, brano che in qualche modo prende ispirazione dalla New Wave britannica di fine anni ’80, assimilandone il contenuto e trasformandolo in un concept più moderno e contemporaneo. I testi sono un invito a prendere le giuste decisioni su base introspettiva senza condizionamenti esterni.
Concludiamo con “Plan B“, pubblicato ad Ottobre, che (a mio personalissimo parere) è per il momento, la ciliegina sulla torta di questi singoli estratti. Un insieme di sonorità che ci trasportano tra il sound Inglese degli anni 90, fino ad arrivare ai giorni d’oggi, perfettamente mixate tra di loro, come se riunissimo i Duran Duran e i Placebo sul solito palco.


Non ci rimane altro che aspettare l’uscita dell’album, per scoprire ancora nuove delizie per le nostre orecchie.
La fine dell’anno, ormai, è vicina.