Brutta e indifesa. Il dubbio amletico che circonda il mondo Juve ruota attorno a questi due aggettivi, non proprio adatti ai bianconeri se si pensa alle prestazioni degli ultimi anni. Questa volta, però, il meccanismo si è inceppato, con il nuovo Barcellona targato Koeman che domina, spreca e passeggia per quasi novanta minuti sul prato dell’Allianz Stadium. Decisivi i gol di Dembelè (su deviazione di Chiesa) e di Leo Messi su rigore, in una serata che non lo ha visto ad alti livelli; dall’altra parte, invece, tanti errori, poco pressing e numerose occasioni concesse, salvate da un formidabile Szczesny. Che non sarebbe stata una partita facile per Pirlo e i suoi ragazzi era da aspettarselo, però le numerose assenze non possono essere di certo un alibi; se alla Juventus mancavano sia Chiellini che Cristiano Ronaldo, il Barcellona era orfano di Piquè (squalificato) e di Ter Stegen (infortunato). Alla fine è terminata 0-2 per i blaugrana, ma diciamolo apertamente, se gli uomini di Koeman fossero stati più incisivi in fase offensiva la sconfitta avrebbe assunto connotati ancora più marcati.
UNA SFIDA SPAGNOLA:- Dimenticatevi il tatticismo o la classica sfida all’italiana. Quella andata in scena all’Allianz Stadium è stata a tutti gli effetti la classica partita da Liga spagnola, dove il Barcellona ha cercato sin da subito di imporre il proprio ritmo, con il palleggio di De Jong e Pjanic (ex di turno) e con le trame offensive incentrate sul filone formato da Messi, Dembelè e il quasi diciottenne Pedri. Ancora male Griezmann, nemmeno lontano parente da quello visto a Madrid sponda Atletico. Sull’altro versante invece Andrea Pirlo non può inventarsi nessuna magia in stile Harry Potter, anzi, sceglie di lanciare Kulusevski a tutto campo e di concentrare il peso dell’attacco sul duo Dybala-Morata. Proprio lo spagnolo (coincidenza) è il più pericoloso dei bianconeri, colui il quale si è visto annullare per fuorigioco tre reti anche stasera; sembra una maledizione, ma l’aspetto più curioso è che le uniche vere occasioni da gol per i bianconeri sono state quelle create da Morata. Per il resto, primo tempo nettamente dominato dai catalani, con un palo clamoroso di Griezmann, un gol di Dembelè, due straordinari interventi di Szczesny e una conclusione sprecata da Leo Messi che finisce a mezzo metro dal palo. La didattica a distanza prosegue anche nel secondo tempo, nonostante una timida reazione da parte dei bianconeri, che provano ad impensierire con le aperture sugli esterni la difesa formata centralmente da Lenglet e Araujo. Non ci riescono quasi mai, anzi, i catalani trovano ancora di più il palleggio a centrocampo e non lasciano respirare Bonucci e compagni. Ultima scena di una serata difficile, il clamoroso rigore concesso da Bernardeschi, appena entrato in campo. Come si può accettare a certi livelli un comportamento del genere? Se lo chiederanno in molti, intanto il Barcellona ringrazia due volte e vola in testa al girone a punteggio pieno, con la Juve costretta a rincorrere.
PIRLO, DOV’E’ LA CRESCITA? Il disastro di Bernardeschi è solo l’ultimo dei numerosi problemi che già da tempo ci sono nella Juventus. Prima di lui hanno deluso già stasera Demiral (espulso per doppio giallo) e Federico Chiesa, mai nel fulcro del gioco e sempre in perenne difficoltà oltre che in polemica con i giocatori del Barca. Peccato che Jordi Alba e compagni ne hanno viste tante in carriera e il gioco paga, con l’ex viola nervoso e sconnesso sotto l’aspetto psicologico. Stesso discorso per Rabiot, troppo spento e protagonista di numerosi passaggi a vuoto; emblematica la conclusione alle stelle che il francese ha effettuato da solo nell’area di rigore di Neto sullo 0-1. Poteva e doveva essere sfruttata meglio. Anche il nuovo arrivato Kulusevski per la prima volta in stagione, non ha giocato una grandissima partita. Tanti dubbi e poche certezze, dov’è la crescita della Juventus di cui parlava Pirlo? Al momento non riusciamo proprio a vederla e conoscendo l’inappagabile Agnelli se il piatto non si riempirà già da domenica prossima potranno arrivare bastonate e clamorosi verdetti. La Champions, nonostante la sconfitta, resta salda visto il pareggio ottenuto dalla Dinamo Kiev in Ungheria. Decisiva sarà proprio la trasferta di martedì prossimo contro il Ferencvaros. Fa strano mettere in dubbio il passaggio agli ottavi di Champions dei campioni d’Italia, ma se le nostre domande non troveranno risposte al più presto la sensazione è che può succedere veramente di tutto. Brutta, forse indifesa, dalla Juve ci saremmo aspettati di più. E pensare che il Barca era in crisi.