La Premier più bella di sempre: tre squadre che sognano il titolo, tra paure e certezze

Non è un’esagerazione affermare che questa Premier League è tra le più affascinanti di sempre. Il tifo sugli spalti non c’entra, così come non c’entrano l’intensità e il ritmo tenuto in campo dalle varie squadre del torneo, tutto il resto invece c’entra eccome. Diversamente dagli ultimi anni infatti il campionato inglese presenta una lotta al trono intrigante, composta da tre squadre (Manchester City, Arsenal, Liverpool) che dopo almeno otto mesi di ostilità non accennano a placare la propria ira agonistica, tra picchi di estasi e profonde ricadute. Ognuna con una storia da raccontare, con uno stile diverso dalle altre, tutte e tre però accomunate dalla grandissima delusione europea che brucia ancora nelle vene: le prime destinate a cadere sono state proprio il City e l’Arsenal, con Guardiola che avrà maledetto sicuramente quei tremendi rigori contro il Real i quali lo avevano costretto a perdere pure la Community Shield ad agosto contro Arteta, colui che nelle stesse ore di mercoledì sera veniva trafitto all’Allianz Arena dal Bayern Monaco dell’ex Chelsea Thomas Tuchel, sinonimo dei vecchi derby di Londra. Poi è stata la volta del Liverpool per via questa volta dell’Atalanta, corsara ad Anfield e in preda ad una eroica resistenza al Gewiss Stadium per eliminare quelli che erano i favoriti per la conquista dell’Europa League.

Colpite e affondate. In Europa ma non oltremanica, perché il nastro è stato riavvolto subito, come ha lasciato intendere Pep Guardiola quando ha affermato che il calcio è frutto degli episodi, favorevoli ad Istanbul (da qui la menzione sui salvataggi di Lukaku e i miracoli di Ederson), controversi a Manchester contro Ancelotti. Lo stesso avranno pensato quasi sicuramente Arteta e Klopp, con il primo che poco fa ha trovato risposte convincenti dalla sua squadra riportandosi in testa alla classifica almeno per una notte (74 pt, +1 sul City) con la vittoria ottenuta al Molineux grazie alle reti di Trossard e Odegaard, mentre il Liverpool se la vedrà tra poche ore al Craven Cottage contro il Fulham per riscattare il ko interno di domenica scorsa per mano del Crystal Palace. Nel frattempo Pep Guardiola, impegnato nella semifinale di Fa Cup, ha raggiunto l’ultimo atto eliminando il Chelsea e adesso l’obiettivo prioritario sarà proprio la Premier League, per entrare nella storia del massimo campionato inglese.

Qui subentrano le paure, che inevitabilmente colpiscono anche i professionisti. La paura di cadere e di subire la beffa selvaggia dell’essere superati al fotofinish, perché la posta in palio è altissima, e immaginate che cosa potrebbe succedere se l’attuale distanza in classifica (1 punto in tre squadre) dovesse essere confermata nell’ultima giornata. Saremmo pronti per le montagne russe, vortice di emozioni degne di una Premier League tutta da scrivere. Il sentiero per il trono è tracciato, adesso manca davvero l’ultimo scatto.

Matteo Salvetti