Milan e Roma, così inizia la settimana di Halloween

In un mondo ormai pronto a tutto e al contrario di tutto almeno le festività sono state salvate a dovere. Si è aperta ufficialmente la settimana di Halloween, anche se non potrà essere festeggiata con il classico “Party dell’orrore” vista la situazione pandemica che stiamo vivendo. Poco importa, se non sarà possibile scendere in piazza, ci ha pensato il Monday Night di Serie A tra Milan e Roma ad aprire le danze; pirotecnico 3-3, ricco di giocate, errori, polemiche e colpi di scena. Un risultato che per come è maturato sorride di più ai giallorossi, i quali ancora una volta riescono a fermare una big e non uscire con le ossa rotte come spesso avviene con le medio-piccole. Dall’altra parte invece Stefano Pioli resta al comando della classifica con 13 punti, perdendo una grossa chance per cominciare la prima mini-fuga della stagione.

LEAO MERAVIGLIAO:- Se ci sono ancora aspetti da gestire meglio, dopo un anno passato fra critiche e speranze, il talentino portoghese Rafael Leao sembra completamente rinato dalla cura Pioli. Ottimo l’assist iniziale con il quale ha pescato Ibrahimovic per il vantaggio rossonero, scavalcando la difesa della Roma, così come tutta la sua partita, animata da corsa, impegno, sacrificio e qualità. Non solo, perché Leao si ripete anche nel secondo tempo, quando grazie ad uno dei suoi scatti impetuosi lascia sul posto Karsdorp e fornisce l’assist al compagno Saelemaekers per il momentaneo 2-1. In questo Milan c’è tanto del portoghese, ma lo si poteva capire già in passato, quando l’asse con Ibra cominciava a crescere partita dopo partita. Pioli lo ha intuito da tempo e ora non se lo lascia di certo scappare, per tentare una corsa, quella allo scudetto, utopica ma allo stesso tempo seducente.

IBRA, CROCE O DELIZIA? Ce lo chiediamo anche noi, pur avendo di fronte un campione che a 39 anni corre ancora con lo spirito libero di un ragazzino. Anche questa sera Zlatan Ibrahimovic ha dato il meglio di sè in più di un occasione, riuscendo a portare in vantaggio per ben due volte i rossoneri. La prima su assist di Leao, quando con un mezzo tocco lo svedese manda al bar un incolpevole Mirante e segna la rete che sblocca la partita. Poi, nel secondo tempo, fallo ingenuo ma discutibile di Mancini e calcio di rigore per il Milan; Ibra si presenta dagli undici metri e non sbaglia, segnando il momentaneo 3-2. Neanche a dieci minuti dalla fine si può stare tranquilli, perché i rossoneri si abbassano troppo dietro la linea della palla e la Roma continua ad attaccare, con Dzeko e Pedro alla ricerca del pari. Pareggio che avviene prontamente poco dopo, su calcio d’angolo, a causa di una deviazione dello stesso Ibrahimovic che questa volta fa sorridere solo il difensore giallorosso Marash Kumbulla, nuovamente a segno dopo il gol vittoria segnato in Europa League contro lo Young Boys.

UNA NOTTE DA HALLOWEEN:- Lo abbiamo già scritto in precedenza, questa partita si sarebbe dovuta giocare sabato prossimo visti numerosi episodi controversi, più mitologici che calcistici. Tanti errori, numerose proteste e svariati dubbi che rimarranno irrisolti per un bel po’ e che andranno a creare quel “processo” molto noto al vecchio Biscardi. Ad aprire lo spettacolo dell’orrore è il difensore della Roma Kumbulla, quasi intimorito dal vuoto di San Siro e irriconoscibile sotto molti aspetti. Da un suo grossolano errore, infatti, Ibrahimovic riesce a sfuggire alla sua marcatura e a portare in vantaggio il Milan, con davanti il solo e indifeso Mirante, migliore in campo dei suoi. Se il nuovo arrivato giallorosso non è riuscito ad ingranare almeno nei primi minuti di gioco, l’assenza di Donnarumma pesa e non poco per Romagnoli e compagni. Da un’uscita completamente a vuoto di Tatarusanu arriva il gol dell’1-1 firmato da Dzeko, che pareggia i conti e rende la sfida ancora più scintillante. Il premio per le decisioni più orrorose va invece al sig. Giacomelli e al Var, pessimi in tutto, soprattutto sul dialogo reciproco nelle fasi più delicate del match. Due episodi che fanno discutere. Il primo è il calcio di rigore assegnato alla Roma per un presunto pestone di Bennacer sul piede di Pedro; nonostante le immagini sembrano far tendere verso un fallo in attacco, il direttore di gara si consiglia in tempo record con il Var e assegna ugualmente il rigore senza andare a rivederlo. Poco dopo, nell’area di rigore opposta, Gianluca Mancini non colpisce la palla ma tocca leggermente Calhanoglu che si lascia cadere a terra con grande facilità. Zero dubbi, calcio di rigore, senza neanche un consiglio con il Var. A questo punto, visto l’errore precedente è stato giusto darlo, anche perché peggio di così è veramente difficile da fare. Chiusa la parentesi arbitrale, alla fine persino Ibrahimovic desidera mettere la ciliegina sulla torta; assist involontario su calcio d’angolo per Kumbulla e pareggio giallorosso negli ultimi minuti. Sembra un libro scritto da Renè Girard, eppure quello che aveva cominciato a seminare il panico nella propria difesa, alla fine è il salvatore della patria. Una gara che verrà ricordata da tutti i bambini come il giusto avvio della settimana di Halloween, diversa dal solito ma non per questo meno affascinante. Novanta minuti di libertà e di giusta tensione, il calcio per fortuna è anche questo.

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